Il 2020 può essere l’anno delle CBDC?
Molte banche centrali hanno iniziato a sviluppare delle proprie criptovalute ormai da tempo e il 2020 potrebbe essere l’anno giusto per vedere il lancio di qualcuna di esse. J. Christopher Giancarlo, ex presidente della Commodity Futures Trading Commission, noto come “Crypto Dad”, ha creato una fondazione per lanciare un dollaro digitale. La Digital Dollar Foundation ha collaborato con Accenture per lanciare il progetto Digital Dollar, con l’intento di esplorare le possibilità di una valuta digitale emessa dalla banca centrale (CBDC) degli Stati Uniti.
Sulla iniziativa, Giancarlo ha affermato: “Il 21° secolo digitale è sottoservito da una valuta di riserva analogica. Un dollaro digitale renderebbe il biglietto verde a prova di futuro e consentirebbe agli individui e alle imprese globali di effettuare pagamenti in dollari indipendentemente dallo spazio e dal tempo. Stiamo lanciando il Digital Dollar Project per catalizzare una valuta americana tokenizzata digitale che coesisterebbe con le altre passività della Federal Reserve e fungerebbe da mezzo di regolamento per soddisfare le esigenze del nuovo mondo digitale e un sistema finanziario globale più economico, più veloce e inclusivo.”
La Cina sta attualmente giocando il ruolo di leader nel business delle valute digitali e nelle stablecoin sostenute dallo Stato. Huang Qifan, vice presidente del China International Economic Exchange Centre, ha annunciato il nome della valuta digitale che sarà presto lanciata dalla People’s Bank of China, il DCEP. Ha dichiarato che “la valuta non è per scopi speculativi. È diversa da bitcoin o token stabili, che possono essere utilizzati per la speculazione o richiedono il supporto di un paniere di valute.”
Anche la Banca centrale europea ha rivelato di recente che intende accelerare i suoi piani per una CBDC e promuovere l’euro digitale, mentre la Russia ha intenzione di testare una valuta digitale “sostenuta dallo stato”, valutando l’emissione di una valuta digitale sostenuta dall’oro.
Anche le grandi istituzioni internazionali stanno diventando più accondiscendenti verso le valute digitali. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che la sua organizzazione intergovernativa vuole abbracciare la tecnologia blockchain in futuro. Anche l’FMI ha sottolineato il potenziale di sviluppo delle CBDC, discutendo i loro pro e i contro nel suo blog. Ha riportato che alcuni paesi stanno portando avanti dei progetti per esplorare la portata e la fattibilità delle CBDC. Per fare ciò, hanno aumentato gli stanziamenti per le CBDC e la ricerca fintech presso la banca centrale, in collaborazione con consulenti del settore privato. In questa prospettiva, alcune nazioni stanno anche riconsiderando la propria legislazione per rafforzare le CBDC in caso di emissione.
Bitcoin sta segnando l’inizio d’anno più profittevole dal 2012
Bitcoin, con una capitalizzazione di 162 miliardi di dollari, secondo CoinMarketCap.com, ha già guadagnato il +23,0% dall’inizio dell’anno, un guadagno che si aggiunge a quello pari al +87,0% registrato nel 2019.
L’attacco americano all’Iran è stata la “scintilla che ha dato al mercato la fiducia nell’accendere il fuoco”, ha affermato Mati Greenspan, fondatore di Quantum Economics. Bitcoin era scambiato vicino ai 6.970 dollari, un po’ meno del 50,0% rispetto al suo massimo del 2019, sopra i 12.000 dollari, prima dell’attacco. La criptovaluta è risalita immediatamente sopra i 7.200 dollari e ha guadagnato oltre il +28,0% dalla notizia dell’attacco, scambiando a 8.913 dollari il venerdì mattina successivo.
Ci sono anche ragioni fondamentali che spiegano i suoi guadagni, come l’halving previsto per il prossimo mese di maggio. Nel dimezzamento, che si verifica all’incirca ogni quattro anni, la quantità di nuovi bitcoin estratti in ogni transazione viene ridotta del 50%.
Anche l’introduzione delle opzioni bitcoin da parte del Chicago Mercantile Exchange e un indicatore tecnico che punta a maggiori guadagni hanno aiutato l’ascesa della criptovaluta. Inoltre, non va dimenticato che le banche centrali hanno allentato da tempo la loro politica monetaria. Una politica monetaria espansiva comporta un deprezzamento delle valute sovrane e spinge gli investitori a investire in asset class più profittevoli. Le criptovalute sono una di queste.
La Federal Reserve ha iniziato a tagliare i tassi nella seconda metà del 2019 e ha riavviato gli acquisti di titoli di stato per sostenere i mercati dei prestiti a breve termine. Anche la Banca centrale europea, la Banca popolare cinese e la Banca del Giappone hanno allentato le proprie politiche monetarie. Alcuni analisti ritengono che il denaro creato delle banche centrali si sia diretto verso il mercato cripto, ed è per questo che quelle più rischiose hanno sovraperformato bitcoin, con guadagni anche doppi o tripli, quest’anno. Nonostante i guadagni, bitcoin è però ancora lontano dal suo massimo del 2017 di circa 20.000 dollari, seguito da un rapido calo a 3.400 dollari l’anno successivo.
Lo Yuan digitale e il suo impatto sul settore bancario
Come riportato da molte fonti, la Cina è pronta a emettere il suo cripto-yuan, una valuta digitale nazionale sostenuta dalla Repubblica popolare cinese. Andy Mukherjee di Bloomberg ritiene che la nuova valuta possa cambiare “il sistema bancario come la conosciamo” con implicazioni che si estendono ben oltre di esso. Se la scommessa del cripto-yuan dovesse essere vinta dalla Cina, ciò potrebbe rivoluzionare il sistema globale dei tassi di cambio, minare la supremazia del dollaro, elevare il potere economico globale della Cina e consentire al paese di monitorare chi sta negoziando e chi riceve prestiti.
Ad oggi, la maggior parte delle criptovalute sono rimaste al di fuori degli interessi dei governi nazionali, nonostante la rivoluzione Bitcoin, e l’adozione di blockchain aziendali o privati utilizzati da un gruppo di società alleate, per transazioni monetarie e altri affari.
Anche le banche di investimento hanno iniziato ad entrare in questo business. JP Morgan ha lanciato il suo token ‘JPM Coin’ lo scorso febbraio, che insieme alle principali criptovalute viene utilizzato per i trasferimenti interbancari per risparmiare tempo e denaro. Il denaro viene convertito in token, trasferito e quindi riconvertito in denaro.
Come riportato da Bloomberg, “potrebbe essere che il progresso tecnologico stia rendendo lo status quo insostenibile. Non è un caso che la Cina abbia accelerato la sua criptovaluta nazionale dopo che Facebook ha annunciato il progetto Libra, pubblicizzato come un dollaro alternativo.”